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Festa di San Giuseppe

LA FESTA NEL BORGO

Secondo l’antica usanza, la festa si svolge con un triduo di preghiere e Sante Messe in onore del Santo, che ha inizio giorno 16 marzo e termina giorno 19 dello stesso mese. In quest’ultima giornata, al termine della S. Messa, il simulacro di San Giuseppe è portato dai fedeli in processione per le vie del paese, sulle note della Banda musicale “Gian Matteo Rinaldo” e, al rientro dello stesso, il cielo si illumina con un ricco spettacolo di fuochi pirotecnici.


I TRADIZIONALI ALTARI DI PANE

Come da tradizione, in occasione della festa di San Giuseppe, viene allestito un “Altare di San Giuseppe” nei pressi della Chiesa, colmo di pane, pietanze varie e dolci tipici.

Tra le famiglie più devote, vi è ancora qualcuno che - avendo chiesto o ricevuto una grazia al Santo - imbandisce un vero e proprio “Altare di San Giuseppe” nella propria dimora.

L’ altare viene decorato con molti rami di mirto e di alloro.

I pani sono di peso e dimensione diversi e le forme rappresentano fiori, frutta e animali. Il segno dell’abbondanza nell’ altare è rappresentato dagli ortaggi, soprattutto dal finocchio, e dalla frutta collocata in grandi cesti.

La tavolata è anche colma di dolcetti tradizionali come, ad esempio, la pignolata, le sfingi; di diverse pietanze, tra cui cardi e broccoli in pastella, asparagi e finocchietto di montagna; ed, infine, anche da bevande come vino e acqua. Il tutto illuminato da candele accese.

L’ornamento principale è il pane “stretto e secco”, che vuole ricordare il bastone del Santo, ed è decorato - come un ricamo - con un giglio, simbolo di purezza. Il pane dedicato a Maria è decorato con una rosa che rappresenta la verginità; mentre il pane dedicato a Gesù viene decorato con gelsomini, con uccelli e con i simboli della sua passione.

I pani una volta benedetti dal parroco, sono regalati a chiunque visiti l’Altare.

Questi pani votivi assumono nella maggior parte delle feste religiose un profondo significato sacrale, poiché la festa di San Giuseppe allude al simbolismo agrario del rinnovamento della natura, che avviene proprio nel mese di marzo.

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