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Festa di San Giorgio Martire

LA STATUA EQUESTRE E LA VECCHIA CHIESA DI S.GIORGIO

Il 23 aprile si festeggia San Giorgio Martire, compatrono di Sambuca.

San Giorgio è raffigurato nella splendida statua equestre dei fratelli Lo Cascio di Chiusa Sclafani. La scultura del 1597 ripete la classica iconografia del santo cavaliere con la principessa in preghiera e il drago colpito a morte dalla sua lancia. La statua era ospitata nell'omonima chiesa, sorta su un'antica moschea araba. Sconsacrata e ridotta ad un deposito di legname, nel 1958 venne venduta a privati da parte della Curia di Agrigento e abbattuta per dare posto ad un palazzo privato. La statua è oggi ospitata nella Chiesa di San Michele e i reperti della Chiesa di San Giorgio sono stati spostati e valorizzati nelle altre Chiese del Borgo. In particolare, il ricco portale in pietra bianca, databile al 1565, che anzitempo rappresentava l’ingresso dall’omonima chiesa situata all’inizio del quartiere saraceno, fu per fortuna salvato e, una volta restaurato con i pezzi originali recuperati a suo tempo e numerati uno per uno dal parroco Don Mario Risolvente, nel 2018 è stato collocato nuovamente proprio nel punto dove originariamente si trovava, in modo da rimembrare idealmente l'ingresso alla Chiesa. Una profonda "lama" ossidata che entra nel cuore della piazza contorna il portale, a ricordo della lacerazione dovuta alla distruzione di quella che era la Chiesa più antica del Borgo.


LA FESTA NEL BORGO

Il legame che unisce San Giorgio ai Sambucesi è particolarmente intenso. Oggi le manifestazioni non si svolgono più nel vecchio centro arabo, bensì nella nuova zona di Sambuca, edificata successivamente al terremoto che colpì la Valle del Belìce nel 1968 ed in cui è collocata una chiesetta in Suo onore.

Durante la processione, il simulacro del Patrono, con accompagnamento della Banda musicale “Gian Matteo Rinaldo”, è portato in processione per la benedizione dei campi delle famiglie, attraversando -in seguito- le strade principali della zona di “Trasferimento” (così è chiamata la zona nuova di Sambuca).

La festa di conclude con la tipica “Zabbinata” (ricotta calda, preparata dai pastori locali con i tradizionali focolari a legna), offerta ancora fumante dai casari del luogo.

I festeggiamenti si concludono con un concerto musicale ed uno spettacolo pirotecnico.

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