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La Chiesa della Concezione

Agli inizi del Seicento, sulla via dove un tempo sorgevano numerosi palazzi dell’aristocrazia locale, per volontà della famiglia Montalbano di Sambuca che ne finanziò la costruzione, veniva eretta una chiesa: originariamente era intitolata a San Nicolò di Bari perchè costruita in sostituzione della chiesa trecentesca ubicata nel casale di Adragna ed intitolata al santo, andata distrutta. Nel 1634 Calogero Montalbano, legittimo successore dei fondatori, cedette la chiesa alla Confraternita di Maria SS. della Concezione in cui officiavano i monaci Agostiniani: per tale ragione, fu quindi intitolata Chiesa della Concezione.

Il portale chiaramontano, memoria della Chiesa di S. Nicolò, e la doppia copertura della navata unica

La chiesa, seppure di dimensioni modeste, già all’esterno si distingue per la facciata a capanna, inquadrata da grandi lesene in tufo, e per il bellissimo portale in stile Chiaramontano (gotico-siculo) in pietra arenaria bianca, proveniente dall'ormai distrutta Chiesa di San Nicolò di Adragna e collocato all’ingresso principale. Nel 1928 è stato dichiarato monumento nazionale. In asse al portale si trova una finestra con volute tardo barocche. L’edificio ha una struttura in muratura portante, in conci di calcarenite arenaria e pietra locale. La pianta rettangolare, ad unica navata e con, all’estremità, un’abside retta, è coperta da una volta a botte, rivestita esternamente da una doppia falda e da una finitura di coppi siciliani.

Stucchi e affreschi, pale d’altare e sculture marmoree

L'interno è decorato da stucchi e cornici a tema geometrico con motivi floreali policromi. Gli affreschi della volta, del 1844, opera di Ignazio De Miceli, rappresentano la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso; la vittoria dell’Immacolata Concezione sul maligno con S.Michele e l’Eterno Padre; Maria Regina del Cielo e della Terra. Nelle cappelle laterali si trovano quattro pale d’altare, opera del cappuccino Fra Felice da Sambuca, raffiguranti rispettivamente S. Vincenzo Ferreri e la Madonna con S. Antonio da Padova (a sinistra), S. Francesco da Paola e la buona Morte, la Madonna dei Peccatori o della Misericordia (a destra). Infine, un Crocefisso ligneo del Seicento. Nella nicchia sull'altare maggiore si staglia la bellissima statua marmorea dell'Immacolata della prima metà del Settecento, di scuola palermitana: una vista certamente privilegiata per gli abitanti dell’aristocratico Palazzo Giacone Catalanotto, che aveva il diritto di affaccio direttamente sulla zona presbiteriale della chiesa. Il fercolo ligneo - una bellissima “vara”, opera degli scultori ed incisori sambucesi Bartolomeo e Leoluca Costanza, utilizzata un tempo dai Confrati per condurre a spalla in processione per le vie dell’abitato la statua dell’Immacolata nel giorno della sua festa, l’8 dicembre - è oggi custodito presso la Chiesa Madre. Ai lati del presbiterio, due pregevoli sculture in stucco raffigurano i re Davide e Salomone: sono opere dell’artista Vincenzo Messina (allievo e collaboratore del maestro siciliano considerato il più grande stuccatore d'Europa: Giacomo Serpotta).

Le vicende della chiesa dopo il terremoto del ‘68

La Chiesa della Concezione, danneggiata dal devastante terremoto del ‘68, fu riparata in più fasi nel corso degli anni - a partire dal 1981, quando furono aggiunti l’altare e l’ambone in marmo policromo - e riaperta al culto nel 1985. I lavori di ristrutturazione consentirono il recupero delle coperture, delle murature, dei solai e delle finiture. Altri lavori di restauro e risanamento di tipo conservativo furono effettuati nel 2016: il cantiere riguardò principalmente la sostituzione di alcuni elementi di finitura e interventi di manutenzione ordinaria. Gli affreschi e le pitture dell'intera chiesa sono stati ripresi dall'opera originale dal decoratore Tommaso Montana.

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